ALLENAMENTI (E GARE): DOMANDE & RISPOSTE – Prima Parte
Ecco cosa succede a ridursi a registrare i video alla sera tardi, dopo una giornata intensa.
Faccia da dimenticare, occhi stanchi, poca lucidità.
A parte l’aspetto da censura😂, ho usato certe terminologie che potrebbero non essere chiare subito a tutti.
Di questo mi scuso.
Per ovviare a queste dimenticanze cerco di aggiungere in questo stesso post i giusti riferimenti in modo che ogni cosa sia più limpida.
Per tutto il resto rimango disponibile nei commenti.
Ecco un riepilogo generale degli argomenti trattati.
- SPRINT e ALLUNGHI – Gestione prima delle gare
- LAVORI ANAEROBICI ALATTACIDI (sprint, allunghi & c) dopo lavori lattacidi?
- LAVORI LATTACIDI: a quanto da una gara
- ALLENAMENTI E SEDUTE RAVVICINATE: consigli sulla gestione
- RIPETUTE e/o VARIAZIONI AEROBICHE FRAZIONATE e lavori anaerobici: possono coesistere nell’immediato?
- FONDI MEDI o in soglia aerobica: dove è meglio collocarli rispetto a lavori lattacidi?
- LAVORI AEROBICI e adattamenti più immediati: tempistiche.
- USO DELLA INTENSITÁ in ALLENAMENTO: sempre giusto aumentarlo? Pensieri.
Adesso qualche specifica.
LAVORI ANAEROBICI ALATTACIDI (SPRINT e ALLUNGHI) – GESTIONE
É un dubbio molto presente nell’amatore. Una cosa molto importante che non ho sottolineato è che questi lavori, svolti durante il riscaldamento pre-gara, devono poter contare su un ADEGUATO TEMPO DI RECUPERO fra le ripetizioni.
Questo perchè devono servire ad alzare la temperatura basale, risvegliare un più ampio range di fibre, ma è meglio che non incidano troppo sulla presenza di lattato nel muscolo subito prima di una partenza.
Quanto recuperare? Soggettivo. Non meno di 40 secondi, fino ad 1 minuto e mezzo per i meno avvezzi.
Stesso concetto anche se svolti il giorno (o i giorni) prima in modo più massivo rispetto ad un semplice riscaldamento.
Più si aumenta il numero di ripetizioni più aumenta l’impegno neuromuscolare e il relativo recupero deve poter contare su tempi maggiori.
COSA SONO I LAVORI LATTACIDI?
Sono tutti quei lavori il cui scopo è la produzione di lattato e la convivenza fra i suoi sottoprodotti (ioni H+ in primis) e muscolo.
Sono lavori che si accompagnano a gradi di acidità piuttosto pronunciati, muscolare ed ematica.
Sono lavori veloci, che possono essere inquadrati a livello energetico attraverso il meccanismo della glicolisi (prettamente anaerobica).
Cioè il meccanismo che il nostro corpo usa primariamente quando l’intensità è alta, per tempi che vanno dai 25″/30″ fino ai 4′ (ma rimane piuttosto soggettivo).
La richiesta energetica è quindi molto veloce e i muscoli non riescono ad usare l’ossigeno (anche se sarebbe più corretto dire “faticano ad usarlo”) per attivare in modo concreto il meccanismo aerobico.
E I LAVORI AEROBICI?
I lavori aerobici nell’endurance sono quella particolare tipologia di esercitazioni che sfrutta tutte quelle velocità in cui l’organismo riesce ad usare l’ossigeno per produrre energia.
Fino a dove arriva questo uso?
Fino alla velocità di soglia del lattato, al di là della quale i ritmi di richiesta energetica sono meglio gestibili attraverso la glicolisi anaerobica (il meccanismo che brucia glucosio senza bisogno di ossigeno, con una produzione, però di “acido lattico”) , che ho accennato nel paragrafo precedente.
Evito di dilungarmi troppo su queste tematiche in questa sede.
Chi è interessato può dare un’occhiata ai video che ho girato per Project Ares. Si trovano nella sezione alla sinistra della home page.
Oppure per un link più veloce:
IL SISTEMA AEROBICO E L’ACIDO LATTICO
POTENZA – CAPACITA – RESISTENZA AEROBICA
Per ogni info, ripeto, rimango a disposizione nei commenti e o, come sempre, alla mail: danielelucchicoaching@gmail.com