EFFICIENZA NEL NUOTO

L’uomo non è fatto per stare in acqua, questo mi sembra abbastanza palese. Così fosse dovremmo avere le branchie, qualche squama e arti pinnati.

L’acqua è un elemento unico, governato da una legge differente, tutta sua: che Archimede è riuscito a spiegare grazie ad un dotato intelletto. Parliamo di qualcosa totalmente differente dall’aria e dalla terra, dove siamo abitiuati a muoverci.

Per abitare al meglio l’acqua è necessario fluire in essa, muoversi fra le sue molecole, in parole povere: nuotare. La cosa si fa interessante perchè questo elemento può assumere, in base alla composizione, densità diverse: l’acqua dolce è diversa da quella salata, l’acqua di mare non è quella della piscina…quanto più una cugina con tratti assai differenti.

Ecco perchè il nuoto nel triathlon è completamente diverso dal comune nuoto in vasca.
Abbiamo situazioni totalmente differenti e abilità che devono per forza di cose tenerne conto.

Vediamo allora le più importanti differenze fra il nuoto in vasca e il nuoto nel triathlon.

Fig.1 – Principali differenze fra nuoto in piscina e in acque libere

É necessario tenere conto inoltre che la frazione di nuoto rimane la prima in assoluto del trittico di prove del triatleta. Questo impone una gestione delle energie molto oculata a livello tattico e mai come in questo caso è necessario parlare di ECONOMIA.

Se non sono economico nella prima frazione di uno sport che impone un dispendio di energie molto oneroso, rischio seriamente di pagare un conto salato da lì a poco.

Se nella corsa incontriamo un rapporto piuttosto difficoltoso con l’espressione di economia, nel nuoto tocchiamo picchi più consistenti.

L’attrito con questo elemento è un punto cardine. “Scivolare” in acqua significa cercare di eliminare quanto più possibile questo nemico: per questo, spesso, si sfruttano soluzioni che prevedono l’uso di mute che facilitano questo aspetto ma complicano (a volte non poco) il rapporto con la tecnica natatoria.

TECNICA

Parliamo di tecnica allora: per ottenere un gesto economico dobbiamo transitare da un gesto efficiente. L’efficienza nel nuoto passa sempre e solo dalla tecnica. Un cospicuo VO2Max e una buona espressione di forza e potenza, senza tecnica, in questo preciso caso, non servono pressoché a nulla.

Le migliaia di situazioni possibili che si creano in una frazione di nuoto impongono una tecnica variabile che deve essere necessariamente provata e affinata per risultare efficiente.

Da questo punto di vista, forse andrò parzialmente controcorrente, ma vedo la piscina un pò come i rulli per i ciclisti: benone per imparare l’ABC ed allenarsi quando le temperature non consentono altre scelte…Ma appena possibile sarebbe necessario sfruttare le acque aperte. Mi rendo conto che questo rimane difficile per tantissimi atleti/lavoratori che abitano lontano da mare, laghi, fiumi. Però i luoghi di gara sono quelli.
Abituare il fisico a QUEL tipo di nuoto è il regalo migliore che ci si può fare se il triathlon è lo sport che interessa.

Nella immagine che ho allegato sopra al titolo ho cercato di riassumere i punti fondamentali legati a nuoto ed efficienza. Dateci un’occhiata.

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